Manipolazione e relazioni: alcuni esempi

Cos’è la manipolazione?

Per manipolazione psicologica ed emotiva si intende la capacità di manipolare le emozioni degli altri per fini egoistici.

Occorre, innanzitutto, operare un’importante distinzione tra influenza sociale, persuasione e manipolazione. L’influenza sociale è un normale processo che si realizza tramite la relazione tra persone e non comporta alcun danno alle parti coinvolte; la persuasione sociale è il deliberato utilizzo di tecniche finalizzate ad ottenere un cambiamento di atteggiamento o comportamento in una persona o un in gruppo di persone e, di per sé, non ha come conseguenza il danno a carico delle persone a cui si rivolge, mentre la manipolazione è un’intenzionale (anche se non sempre consapevole) messa in atto di strategie a livello interpersonale finalizzate a modificare il comportamento di una persona, anche a suo svantaggio, per il raggiungimento di propri scopi.

Le persone più vulnerabili sono quelle con pochi legami sociali che, pertanto, rischiano con maggior probabilità di essere manipolate da una persona per loro significativa.

Infatti, nelle relazioni più intime, specialmente in quelle di coppia, i comportamenti manipolatori sono finalizzati ad assumere il controllo pressochè totale sull’altro.

Come riconoscere i comportamenti manipolatori?

Ecco alcuni esempi:

  • Sminuire l’altro per farlo sentire inadeguato o incapace di cavarsela da sola/o: ciò comporta, oltre ad una maggior assunzione di potere da parte della persona che manipola, anche una maggior accondiscendenza della vittima che, sentendosi non all’altezza della situazione, si sottometterà e seguirà le indicazioni che le verranno fornite.
  • Fingere di essere esperti in un campo per ottenere la fiducia dell’altro ed essere, di conseguenza, più influenti sul suo comportamento: questa dinamica si appoggia sugli stessi principi alla base delle tecniche di persuasione sociale, per cui tendiamo a fidarci e, quindi, a seguire le indicazioni di fonti che reputiamo affidabili. Mentre in condizioni normali questo meccanismo risulta sano, se chi detiene le informazioni ha fini manipolatori e finge esperienza in un determinato campo facendo leva sulla presunta ignoranza in materia dell’interlocutore, allora potrebbe innescarsi un meccanismo malsano per cui chi viene manipolato può ritrovarsi a mettere in atto comportamenti che, altrimenti, non avrebbe intrapreso.
  • Silenzio: si tratta di una sorta di ricatto psicologico. Per ottenere l’adesione dell’altro ad un proprio scopo o desiderio, si evita di rispondere o di parlare con la persona finché questa non metterà in atto il comportamento desiderato.
  • Promettere ricompense in seguito alla messa in atto di un comportamento desiderato da parte dell’altro: è una tecnica molto utilizzata con i bambini, tuttavia, bisogna ricordare che può essere definita manipolazione quando non si inserisce all’interno di un contesto educativo, bensì in una relazione paritaria e il cui scopo sia ottenere la messa in atto di uno specifico comportamento dal quale l’altro non trarrebbe nessun particolare beneficio se non addirittura un danno.
  • Rinfacciare qualcosa fatto per l’altra persona in precedenza per farla sentire in difetto ed ottenere così il risultato desiderato: si tratta di un ricatto finalizzato a far sentire la persona in debito e, di conseguenza ottenere la sua accondiscendenza. All’interno di una relazione di coppia, ad esempio, uno potrebbe ricordare all’altro di un regalo o di sacrifici fatti per convincerlo a mettere in atto un comportamento al fine di “sdebitarsi”: anche il ricatto basato sul contributo economico, che uno dei due membri della coppia apporta, rientra in questa categoria.

Questi sono solo alcuni dei comportamenti manipolatori che possono essere osservati nelle relazioni di coppia, ma anche in quelle amicali.

La manipolazione nelle relazioni di coppia disfunzionali:

Ricapitolando quanto anticipato sulla manipolazione nelle relazioni di coppia, questa può essere correlata anche alla violenza domestica: in una prima fase, prima della messa in atto di comportamenti violenti, il partner abusante minaccia e manipola l’altro cercando di creare insicurezza circa le sue capacità che, in seguito all’isolamento dalle relazioni affettive esterne alla coppia, verrà introiettata: la vittima di violenza arriverà a credere di essere effettivamente incapace senza l’aiuto del partner e ciò innescherà un circolo vizioso dal quale poi sarà difficoltoso uscire. Nel contesto della violenza domestica, l’uso della forza fisica per ottenere ciò che si vuole dal partner è solo l’apice di una serie di violenze psicologiche precedenti. Si tratta, in realtà, di un fenomeno molto più complesso che in questa sede è stato riassunto a titolo esemplificativo relativamente alla manipolazione all’interno della coppia.

Riassumendo: come evitare di essere manipolati?

La manipolazione è un meccanismo relazionale subdolo che fa leva sul senso di colpa e di inferiorità dell’altro per ottenere da quest’ultimo l’assunzione di un atteggiamento o di un comportamento desiderato che causerebbe un danno alla vittima.

È maggiormente soggetto a manipolazione chi è socialmente isolato e chi, a livello di personalità, risulti maggiormente accondiscendente e che, quindi, ricopre il ruolo che implicitamente gli è stato affidato all’interno della coppia o della relazione.
Pertanto, mantenere una buona rete sociale o costruirla può costituire un primo fattore di protezione dalla manipolazione.

 

 

Bibliografia: Oyamot C.M., Fuglestad P.T., Snyder M., Journal of Social and Personal Relationships 27(1); Puliatti M., proprietà riservata Psicotraumatologia; Grieve R., Mahar D., Personality and Individual Differences 48 (2010) 945-950.

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